Forse lo sappiamo, ma comunque scegliamo consciamente di non utilizzarle.
Parliamo delle cinture di sicurezza posteriori che l'articolo 172 del Codice della Strada stabilisce come obbligatorie e che chi non le indossa correttamente (o le manomette) è punito con una sanzione che va da 81 a 326 euro oltre alla decurtazione di cinque punti dalla patente (10 se l’ha ottenuta da meno di tre anni). Fra l'altro se viene multato nuovamente entro due anni, scatta la sospensione della patente da 15 giorni a due mesi. Se non viene allacciata da un minore, della violazione risponde il conducente ovvero, se presente sul veicolo al momento del fatto, chi ne ha l’obbligo di sorveglianza.
Analogamente, il conducente che permette ai passeggeri, specie se minorenni, di viaggiare senza cinture di sicurezza posteriori o sistemi di ritenuta, può essere considerato responsabile di parte dei danni fisici subiti dagli stessi.
Ma aldilà delle sanzioni perché non ne vogliamo proprio sapere di indossarle?
Un recente articolo sul Corriere della Sera, elaborando i dati forniti dalla Polizia stradale, analizza e cerca di spiegare questo fatto anche con l'aiuto di esperti. Secondo la psicologa intervistata, gli italiani hanno (con le cinture posteriori) un "rapporto difficile con le regole, presunti fastidi e sensazione di onnipotenza".
Noi aggiungiamo, in particolare su quest'ultimo punto, che spesso la scusa principale sul loro mancato utilizzo è che stando dietro siamo protetti e non rischiamo grazie ai sedili posteriori. Questo interessante video dell'IIHS (Insurance Institute for Highway Safety) mostra i danni, anche a bassa velocità, che può causare un impatto ai passeggeri posteriori con o senza le cinture: https://youtu.be/GC4dRtfyAH0