Secondo una ricerca del professor Tom Lyon e del suo team della Ross School of Business dell'Università del Michigan, che ha analizzato il comportamento di guida delle persone nate tra 1981 e il 2000 (appunto i millennials) negli USA, sembra che i nati in questa fascia di età guidino l'8% in meno rispetto alle generazioni precedenti.
I millennials ricevono spesso sia lodi che critiche: alcuni sostengono che sono più di buon umore e meno materialisti rispetto ai loro padri e nonni (i baby boomer). Altri dicono che sono viziati e vogliono solo diritti e nessun obbligo. Altri ancora scrivono che sono gli stessi delle generazioni precedenti, ma più giovani e con redditi più bassi.
Comprendere come si comportano i millennials ha importanti implicazioni pratiche per la pianificazione urbana, l'evoluzione del settore e i cambiamenti climatici. Ad esempio, se i millennials preferiscono utilizzare sistemi come Uber o Lift (una sorta di noleggio a tempo, via app, nato da una start up di San Francisco, USA) ed evitare la seccatura del guidare e parcheggiare, ciò potrebbe comportare grandi cambiamenti per l'industria automobilistica.
Di recente, il professor Lyon, ha completato uno studio per il quale ha intervistato 40 millennials per sentire come si sentono veramente alla guida. Una citazione tipica che le persone ripetevano ha catturato la sua attenzione: "Ho pensato di prendere una macchina, soprattutto quando ero al college (corrispondente alla nostra università). Ma ora è come, meh ... voglio dire, non sembra affatto attraente”.
Per scoprire se questi atteggiamenti erano veramente rappresentativi ha quindi intervistato 2.225 americani di tutte le età. In media i millennials guidano per l'8% in meno nei loro tipici viaggi settimanali rispetto ai baby boomer (nati tra il 1946 e il 1960) o alla generazione X (nati tra il 1961 e il 1980).
I millennials sono più favorevoli all'ambiente rispetto alle generazioni precedenti e meno propensi a credere che la guida dia loro indipendenza. Considerano anche la guida più pericolosa e desiderano una modalità di viaggio che offra vantaggi collaterali come l'esercizio fisico o la capacità di leggere o utilizzare i social media.
Nessuno può dire con certezza se queste differenze persisteranno man mano che i millennials invecchieranno, ma sappiamo che questa generazione è stata plasmata da shock condivisi come l'11 Settembre o la recessione economica del 2008 e che sono la prima generazione di "nativi digitali". Queste esperienze condivise possono lasciare impronte che cambieranno lentamente.
Anche il COVID 19 ha e avrà un impatto sulle scelte di queste persone: le vendite di automobili sono diminuite di più del 80% ad aprile e maggio 2020 rispetto all'anno precedente. Tuttavia, le continue richieste di distanziamento sociale rendono meno desiderabile l’utilizzo del trasporto pubblico o l'utilizzo di app come Uber o Lift e questo fatto potrebbero indurre un rimbalzo nelle vendite di automobili.
Però i millennials sono maggiormente in grado di lavorare da remoto ma, allo stesso tempo, più vulnerabili, rispetto alle generazioni precedenti, alla perdita del posto di lavoro, quindi i fattori socio-demografici potrebbero contrastare questa possibile impennata d'acquisto di auto. Quel famigerato “meh” può rivelarsi difficile da scuotere.